Torino, 24 giugno: nella proverbiale ricorrenza di San Giovanni Battista, il Campionato Italiano di Survival, edizione 2023, ha incoronato sul podio del Salgari Campus, tempio storico dei cultori europei delle tecniche di sopravvivenza, tre studenti universitari piemontesi che hanno saputo coniugare con successo abilità psicofisiche e problem solving in situazioni estreme. Ha vinto Giorgio Carella (nella foto sopra premiato con la “targa Becchi”), laureando in scienze motorie all’Università di Torino, ventitreenne. Ha prevalso con un punteggio finale di stretta misura sugli altri concorrenti, espressione delle scuole survivalistiche più qualificate provenienti da tutta la penisola e aderenti alla FISSS, nella sequenza di prove, alcune individuali ed altre di squadra, di difficoltà crescente comprendenti una impegnativa “scalata” densa di ostacoli e prove di abilità. Un percorso totalmente “green” sulla collina torinese, dai luoghi di Emilio Salgari sul Po fino alla dorsale di Reaglie e di Pino Torinese.
Il coordinamento del fondatore, Enzo Maolucci
L’edizione di quest’anno, organizzata dal Salgari Campus – ISA di Enzo Maolucci, padre nobile del survivalismo in Europa, ha visto quale secondo classificato Federico Mandelli, laureato in Scienze Naturali chierese e già Campione Italiano nel 2022. Al terzo posto il più giovane tra i partecipanti, Riccardo Merlone (classe 2003). Ottimo punteggio per il toscano Simone Fatticcioni, presidente della scuola NaturaMente Survival di Collesalvetti, in provincia di Livorno, che era presente al Campus con diversi iscritti.La cerimonia di premiazione, sigillata dall’ inaugurazione della suggestiva “Nave” in legno dell’artista Ricky Ferrero e da uno spettacolo suggestivo con danze, mimi ed animazione, ha ricompreso anche momenti particolarmente toccanti, come il ricordo del giovanissimo istruttore di survival Riccardo Becchi, tragicamente scomparso due anni fa, cui era intitolato, quest’anno, un riconoscimento doveroso con una menzione speciale.Tra gli altri premiati, nei primi venti, il già citato Fatticcioni, Rappresentante Nazionale Istruttori della Federazione, Il vicepresidente della Scuola SOS2012 Lazio Palamides e – gradita sorpresa – la nota ex giornalista RAI Cinzia Gorini, dalla ricca esperienza di cronista, che è riuscita a superare brillantemente tutte le prove, alcune di indubbia difficoltà dimostrando come in pochi mesi di formazione e di passione survivalistica autentica si possano vincere difficoltà e contesti critici davvero estremi.
Tra i primi quindici classificati tanti survivalisti ventenni e trentenni
Le principali associazioni di survival italiane aderenti alla FISSS hanno inviato al contest nazionale concorrenti selezionati, ben preparati ed allenati a gestire soluzioni difficili e problemi seri di sopravvivenza: nodi, ripari, accensione di fuochi, interventi di emergenza sono solo alcuni degli ingredienti appassionanti di questa disciplina, che ha in Maolucci e nell’antropologo Alberto Salza i due pionieri più autorevoli sin dagli anni Settanta e che richiede, oltre alla componenti fisico-motorie ed atletiche, fortissime qualità psicologiche, una mente duttile ed una razionalità spiccata e flessibile, in grado di adattarsi alle situazioni più complesse. Una ricetta utile, in questi tempi difficili in cui la cultura dell’emergenza, la formazione nei confronti di calamità e catastrofi, la gestione pandemica e le situazioni di difficoltà come la carenza di acqua o gli scenari apocalittici che sembravano cosi’ distanti, ma cui ci stiamo purtroppo abituando, risulta efficace e seduttiva anche per moltissimi giovani. Tanto che, subito dopo l’evento, la FISSS è stata tempestata di richieste di iscrizione, per uno sport che unisce disciplina, prestazioni del corpo e della mente, istruzione ed allenamento ma anche tanto divertimento e spirito di squadra.
Nella FISSS e nelle sue consociate più qualificate (erano presenti Gian Luca Bovero, Pier Vettori, Fabio Lascialfari e molti altri, veri protagonisti, in varie regioni italiane, della formazione dei survivalisti più qualificati) la didattica ha un ruolo fondamentale e ben trecento istruttori ed operatori specializzati, in tutta Italia, divisi in varie Scuole federali, assicurano ogni anno corsi di vario livello, con contenuti variegati dall’anatomia all’ecologia, dall’antropologia alle erbe medicinali, alla flora ed alla fauna alla gestione di situazioni critiche o a salvataggi in zone remote, o alle tracce umane ed animali. Un cocktail suggestivo su cui si misurano equilibrio, passione e problem solving, con una forte attenzione alla cultura di base ed alla capacità di spargere entusiasmo e coinvolgimento emotivo.
Le tecniche di sopravvivenza: in arrivo un Campionato Europeo?
Domenica 25 si è poi svolto un breve ma intenso seminario sulla riforma dello sport, in vigore dal prossimo mese di luglio, e dal suo impatto su ASD e mondo degli eventi sportivi. Soddisfatto del Campionato Enzo Maolucci, direttore del Salgari Campus, tempio storico del survivalismo nazionale, antropologo e segretario federale, che con Max Giusio, presidente FISSS, ha coordinato lo svolgimento delle varie fasi organizzative (il giorno prima i concorrenti avevano anche partecipato ad uno specifico percorso didattico volto al superamento di prove di difficoltà crescente). Augurissimi a Giorgio Carella , laureando al SUISM di Torino, neocampione tricolore di una disciplina che unisce performance fisica, resilienza, adattatività e intelligenza vivace e costruttiva. L’anno prossimo, il sogno è di realizzare con la regia della FISSS, in Italia, un Festival della Sopravvivenza (già realizzato con successo in Francia) e il Campionato Europeo di Survival, sport diffusissimo in Spagna ed altre realtà nazionali, portando un numero ancor più alto di concorrenti in una località idonea del nostro paese con un contest di rilievo continentale che, dopo il nefasto intervallo pandemico, migliaia di cultori della disciplina attendono con appassionata trepidazione.